Giacomo Inches, definito dai suoi più cari amici “fisicamente noioso” e un “ingegnere di passaporto italiano e pignoleria svizzera, i posteri gli sono riconoscenti per l’anima poetica (ingegnere per il portafogli, letterato per il cuore), l’inesauribile disponibilità, un’intervista a Beppe Severgnini e molte foto […]”. Sulla carta d’identità ha scritto “ricercatore”: un programma di vita, prima che professionale. Per questo motivo fotografa, soprattutto con macchine Polaroid e pelllicole Impossible (www.inches.ch/40days) , e quando può scrive.